Animale
che tutto
sopporta,
il peso
delle cose
e le cigliate
della frusta;
ma il padrone
irriconoscente,
al massimo
lo carica,
e a colpi
di frusta e calci,
avanti
ad andare
l'incita;
su le quattro zampe
cede e cade,
più nessun dolore
sente, e per l'ultima volta
ragliando,
il suo ultimo respiro
emette.
mi hai riportato alla memoria un asino che vedevo passare per via, sotto la sferza del suo padrone, carico di enormi boccioni d'acqua... la sua sofferenza mi è rimasta nel cuore. è da allora che amo l'asino, come il gallo e le altre bestie... che "bestie"non sono...
Anonimo il 12/06/2011 20:32
Una poesia di denuncia, ma anche metafora della vicenda esistenziale, alla Fedro o Esopo. Molto apprezzata...
molto bella mi fa tornare in mente una storiella che raccontava mio padre lui diceva : "Niente ha fatto crepare l'asino" il padrone, nel caricare l'asino diceva tanto questo non pesa niente qust'altro non pesa niente e così via caricava sul masto, il povero asino è morto sotto il peso del niente un caro saluto Tanà.