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Maremio

t'ho sfiorato
mentre nascevo m'accarezzavi
cingendo la riva
di onde brevi e lente
culla di brezze profumate
e risacca di maestrale
sibilo d'arpe e violini
ninna nanna in do minore

mi regalasti il coraggio
del primo tuffo in te
quando tra bambini
il gioco si fa serio
e la vita si offre tutt'intera
paura stretta fra le gambe
chiusa in pantaloncini
raggomitolati in un sol gesto
sputati in terra con violenza e sfida
come gli uomini del cinema

son cresciuto
portandoti negli occhi
e nel sangue
ho spiato la tua furia
quando t'alzavi maestoso
spezzando pietre nel vento
mentre la città arretrava
e la gente accartocciata
tra bestemmie e maledizioni
io ero lì
ad amare la tua forza
col coraggio che m'ha fatto uomo

ti ho sfidato
nelle fughe solitarie
quando voci e grida
si facevano confuse e lontane
fino al silenzio
e la riva fune sciolta
echeggiava
il suono fresco dell'acqua
rotto solo dalla mano decisa
finalmente s'era soli
io e te
e la mia paura
e il mio coraggio
io dentro di te

quanta libertà m'ha regalato
guardarti

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2 commenti:

  • sara rota il 06/07/2007 20:19
    Bella descrizione... mi ci vorrei tuffare in un amre così o per lo meno vederlo...

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