Sono per mare
bevendone la luce di salmastro
ascolto il canto
che d'onda in onda
ne srotola l'accordo più ancestrale
e giunge, immaginata
voce profonda sù dal seno che racchiude
aroma di magìa e di fantasia
che guida l'aria fra le piume dei gabbiani
destrieri marinai senza catene
guardiani delle vele e il navigare
dall'alto del cobalto
che non ha frontiere nè confini
e cuoce al sole
sfamando l'anima che freme d'emozioni
il pane della vita ch'è Poesia.