Ho amato di te
il precipizio degli occhi
ma ne ho temuto il fondo
restando
aggrappata al silenzio
mentre franavo
travolgendo me stessa.
Ho amato di te
la vertigine delle mani
e della bocca il sapore
ma ho temuto l'altezza
di un cielo a me ignoto
e in silenzio
ne sono scappata
credendo vittoria
lo strazio di me.
Ho amato con te
il domani radioso
e senza catene
ritrovando me stessa
e saziando il bisogno di me.
E ho amato di te
l'uomo gentile
e ancora lo amo
anche quando ti odio
odiando me stessa.
E mi aggrappo ancora al silenzio
nei miei giorni delusi
prigionieri di ceppi
che lacerano le caviglie
ed i polsi.
E affido alla penna
adesso
prima che cambi idea
tutto l'amore
che non ho mai detto
perché possa sentire
al di là del tempo
e del suono
la mia vera voce.
Per sempre.