La dolce brezza e il vento sulle foglie,
il coetaneo abete che nel giardino accoglie,
sulle scale al mattino un sole si' leggero,
che ti invita nel mondo come un tenero nocchiero.
Caro nonno riportami su quel prato
che di pianti ho bagnato e senza fiato,
quando scrissi quel nome su quel faggio,
che scolpisce il ricordo di un bel Maggio.
Ora bevo da solo alla sorgente,
ma siete tanti a bere la mia mente.
Devo lasciarti e guardarti di lontano,
ma non voglio mai lasciar la grande mano.