Più non odi i tuoi giorni dimenarsi
nella prigione di spilli di un canzoniere
in cui li hai rinchiusi con l'inganno?
Forse scelsero soltanto di rivivere
morendo all'egoismo della tua penna
decisero di scacciare i loro respiri
perchè tu non facessi loro mancare il fiato
raccontandoli
e comprimendone mortalmente il senso.
Ma guardati, ora
rannicchiato nell'angolo di solitudine
su cui un pittore dipinse il tuo nome
a masticare pane raffermo di assenza.
Dove si è mai dileguato quel domani
che mi distribuiva da bambino
carte da gioco di soffici caramelle
e poi andava ad attendermi dolce
al traguardo dorato
dell'evanescente scomporsi del sole?