Estate, mare e cielo azzurro vivo.
Oliva Bassa è piccola antichissima
e prende il sole sull'ultima parte
d'una collina rocciosa che cade
nello stuprato e deriso mar ligure.
Vado: voglio far foto in tutto il borgo.
Ma resto avviluppato in una stretta
ragnatela di vicoli d'aspetto
sinistro e minaccioso che inquietanti
si contorcono contro me bloccandomi.
Mi sento un corpo estraneo che va espulso.
Più cammino più il borgo si dilata
sotto i miei piedi allungando i suoi vicoli
inesplorati che mi terrorizzano
o fiabeschi svaniscono vietati.
Perdo l'orientamento: lo ritrovo.
Frustrato affaticato inizio a far
fotografie cercando di eternare
le prospettive che più mi emozionano
analizzo ogni dettaglio del borgo.
Oliva Bassa ora muta il suo volto.
Più la conosco e più si mostra piccola
accogliente e le viuzze si trasformano
in semplici stradine antiche e belle:
belle proprio perché semplici e antiche.
C'è un profumo di fiori: vado al mare.