Confino da tempo
alla sfera privata,
io, invisibile ombra!
Nell'arte risplendo sublime eleganza,
delicata nei tratti
dimessa nei gesti.
Spogliata dal corpo
di donna divina,
assunta a metafora
al canto dei versi
di uomini sommi.
Son madre,
amica,
amante fedele,
dimessa nei modi
e alla cura protesa.
Non sempre do ascolto
al mio corpo vitale,
divengo così
inconscio teatro
del maschil desiderio.
Ho anch' io una mia Voce,
uccisa nel tempo
e costretta al silenzio.
E di rose e di spine ho molto da dire,
ribalto gli schemi
ad un nuovo equilibrio.
E mi esprimo infuocata,
e mi libero,
oh uomo,
dalla gabbia dorata.