Melodie abituali:
suono di scodelle
sulla tovaglia,
scrosciante la minestra
nella sera soffice.
Fluiscono pensieri pacati.
Infrange il latrato
riarso da fuori.
Rombi di tuono alla porta
percossi tra le bestemmie
degli ufficiali.
Rintoccano gli stivali
come una condanna.
Imperturbabili occhi
cerulei risuonano
sprezzando: ebreo.
Mozzato stupore non
partorisce parole.
Lancinante scalpiccio
di passi rubati.
Ti portano via,
muto.