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Un pezzo di pane al posto del cuore

Ho provato a varcare quel cancello
con la mente
Ma ci sono riuscito soltanto
con gli occhi
dal cavalcavia dell’autostrada
che porta verso il mare
Dietro di me auto veloci ignare
di sorvolare un mondo di cemento
pieno di storie troppo simili

Ho guardato giù e ho visto
volti ingialliti
mani rugose
sorrisi sconfitti
pozze di povertà

dolore
tristezza
risate spezzate
di bambini con gli occhi grandi
che giocano come tutti gli altri
senza sapere che solo loro non avranno futuro

Saltano nell’acqua sporca
con stivali di plastica rossa
che fanno a botte con i colori
della miseria
Circondati da case che si specchiano l’una nell’altra
Anonime e silenziose

dolore
tristezza
risate spezzate
di un mondo abbracciato a piloni di pietra
che lo lasciano in ombra
nonostante un sole che non fa preferenze

dolore
tristezza
risate scordate
degli uomini che tornano a mani vuote
con un pezzo di pane al posto del cuore

Nomadi
nella loro città
periferia della vita
Nascosta in un angolo perchè nessuno possa vedere
che il mondo
è ferito.

Quando il sole se ne andrà arriverà
una luna che sa già cosa fare.

La guarderanno negli occhi

Lei renderà loro un sorriso.



duccio monfardini
9/5/07


Dedicata ai nomadi del campo ROM di Firenze.
Forse potrei fare di meglio che scrivere una poesia, ma cosa?

 

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0 recensioni:

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22 commenti:

  • Mariagrazia Zingaro il 22/05/2010 16:22
    Bella, hai apportato uno stracciato di vita vissuto in un flash, che all'improvviso t'ha illuminato ispirandoti questa poesia. Io la vivo così. Complimenti sincerissimi.
  • Rosarita De Martino il 30/03/2009 07:27
    Veramente bella. Mette in luce la tua grande sensibilità nei confronti di chi vive ai margini della società.
  • miryam maniero il 26/06/2007 01:20
    già scriverci una poesia non è poca cosa, poni riflessioni su temi attuali, difficili e contrastati nella nostra socialità molto variegata e sempre più piena di paure e pregiudizi che non risolvono niente se non che aumentare i pregiudizi sulle diversità, ma le diversità infine sono fonti poi di ricchezze sotto diversi aspetti culturali e non... bisogna solo imparare a valutare e non sempre giudicare...
    Piaciuta.
  • Antonello Gualano il 20/06/2007 12:32
    caro Duccio, che dire... la poesia è tecnicamente perfetta. Vale forse solo per il campo nomadi di Firenze. Purtroppo, se ne vedessi uno a Roma avresti acutamente parlato di Mercedes, gioielli e tanta ricchezza materiale che, nel medesimo campo, contorna quei bimbi ignari e sfruttati. Ma questa è un'altra storia...
  • roberto mestrone il 25/05/2007 15:22
    Splendido quadro di un'amara realtà: un mondo di derelitti attorniato e soffocato dal nostro (ben più misero) regno che sguazza nel consumismo dimenticando tutti i più nobili valori...
    Poco alla volta devo leggere tutti i tuoi pensieri, Duccio..
    Mi arricchirò sicuramente dentro...
    Ro
  • lory giacobbe il 21/05/2007 17:21
    non c'e' peggio cieco di chi non vuol vedere, fortunatamente qualcuno li tiene apetri per loro. Bella ti rileggero'con piacere
  • Anonimo il 21/05/2007 12:38
    Mattatoio di emozioni, sentimenti e suggestioni... la realtà strattonata dalla menzogna e dal velo di incoscienza a volte può fare paura ma non a te che hai saputo magistralmente dosare. Potresti far meglio che scrivere una poesia, sensibilizzare attraverso questa chi ti è accanto. Non è vero che non esiste la moralità e la bontà, bisogna solo cercarla molto in profondità.
  • Anonimo il 21/05/2007 10:31
    BELLISSIMA... BRAVO!!!!!
  • antonella ninni il 20/05/2007 14:32
    sono stata curiosa di leggere la tua poesia dopo aver letto quella di clezio.. il risultato.. la trovo bella anche se maledettamente triste,, bravo un bel 10
  • augusto villa il 19/05/2007 22:25
    Molto bella, l'ho apprezzata moltissimo!! Veramente bravo! Ciao!
  • Diana Moretti il 17/05/2007 14:46
    quadro forte e struggente con uno stile composto quanto spietato. Complimenti. Mi è piaciuta molto.
  • morena paolini il 16/05/2007 17:14
    Sei bravissimo, ma io amo le cose allegre. Tu però sei bravo. Ciao Morena
  • Anonimo il 15/05/2007 10:01
    Letta più volte. E riletta. Mi dà un senso di tristezza. Non solo per loro... ma per tutti i bimbi senza futuro. Ma cosa è il futuro?... La poesia è bellissima.
  • Ezio Grieco il 15/05/2007 00:12
    L'ho riletta; chiedo il permesso di ispirarmi a questa tua(piaciutissima)
    per postare una mia sull'argomento.
    Ciao
    Clezio
  • Ezio Grieco il 15/05/2007 00:09
    Grande Duccio!
    Piaciutissima; uno spaccato reale della vita di tanta, troppa, povera gente.
    Un salutone
    Clezio
  • Anonimo il 14/05/2007 10:14
    Complimenti Duccio, tema attuale da non sottovalutare, specialmente per quanto riguarda i bimbi, ciao.
  • rexia argento il 14/05/2007 10:05
    !=, per il tema, per l'uso dei vocaboli, nessuna "barricchiana" autocelebrazione della parola. C'è sincerità sparpagliata su questo plum cake di passione e pietà, di impotenza e sensibilità, una bustina di zucchero a velo, onestà, cuore, sincerità in picccoli granelli a decorare un "dentro" crudo e pesante.
  • rexia argento il 14/05/2007 10:05
    !=, per il tema, per l'uso dei vocaboli, nessuna "barricchiana" autocelebrazione della parola. C'è sincerità sparpagliata su questo plum cake di passione e pietà, di impotenza e sensibilità, una bustina di zucchero a velo, onestà, cuore, sincerità in picccoli granelli a decorare un "dentro" crudo e pesante.
  • rexia argento il 14/05/2007 10:05
    !=, per il tema, per l'uso dei vocaboli, nessuna "barricchiana" autocelebrazione della parola. C'è sincerità sparpagliata su questo plum cake di passione e pietà, di impotenza e sensibilità, una bustina di zucchero a velo, onestà, cuore, sincerità in picccoli granelli a decorare un "dentro" crudo e pesante.

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