Mi sento arida come il suolo senza pioggia,
non posso dar più frutto, sto morendo,
sotto il sole ardente brucio di rabbia
verso la gente che calpesta quella zolla
dove tu, Signore, hai seminato il tuo seme
delle parole di gioia e d'elogio.
Provo dolore insopportabile appena da te mi allontano
e prendo la direzione opposta dalla strada giusta,
i miei occhi la tua Luce bramano
e vago nel buio come un miserabile mollusco.
Ti prego salvami, di me abbi clemenza,
non chiudere le porte,
che portano alla sorgente di sapienza,
dissetami con il tuo amore
e nutrimi con la tua immensa bellezza,
non rinnegarmi la tua indulgenza.
Perdona, Gesù, il mio egoismo,
mi perdo subito se i miei passi
non possono passare sulle tue orme,
i fatti spesso contraddicono le mie parole,
ma senza te, la mia vita è gelo,
ho troppo freddo senza te,
riabbracciarti forte è un desiderio enorme.
Annaffiami di pace,
fammi germogliare,
le tue grazie in me permetti di risvegliare,
nel modo che il mio prossimo io possa servire
senza ricompensa e senza dovermi lamentare.
Toglimi dal deserto,
non voglio più essere quella pianta,
che è in grado di produrre solo spine,
riempi la mia bocca dei canti divini,
non voglio più pensare ai serpenti
che intorno a me sputano veleno.
Fammi risorgere in grappoli d'uva
per essere dolce inebriante bevanda,
che sgorga solo parole d'amore.