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Lettera ad Ofelia

Ofelia,
Stai a galla
tra i tuoi pensieri
imbottigliati
Pensi di sopravviverti.
Invochi la morte apparente,
quando è tempo ormai
che non senti più il battito
del cuore.
(Hai le Vene ostruite dall'incapacità
di darti un senso).

Dimmi Ofelia,
Che differenza c'è
tra lasciarsi trasportare
dalle onde del caso
e vivere i giorni
come se non ti
appartenessero?
È un gioco difficile da capire
il tuo
per chi non si sente braccato
dalla vita:
fingi di esser morta
per non morir sul serio.
La vita è un pericolo da evitare.

E non ti accorgi che il segreto
per aggirarla è tutto qui:
nella forza dell'abitudine!
Se ti abitui alla vita, vivi!
Tu hai giocato alla morte
per troppo tempo ormai,
e sei morta stringendo tra le dita
l'illusione di poter tornare indietro
...
Riposa in pace

A A. W

 

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1 commenti:

  • Anonimo il 27/07/2011 11:46
    Hai preso spunto dall'opera di Millais, quella in cui essa è morta "a galla tra i suoi pensieri", o è una probabile lettera d'addio del suo amato/odiato Amleto?
    Molto interessante, shakespeariana ed esistenzialista allo stesso tempo, come il macabro soliloquio dello stesso protagonista: "To be or not to be...", vivere o morire...

    "Se ti abitui alla vita, vivi!
    Tu hai giocato alla morte
    per troppo tempo ormai,
    e sei morta stringendo tra le dita
    l'illusione di poter tornare indietro"

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