La lanterna illuminava fioca
i pochi passi che ci separavano
e il fruscìo del bastone
sulla sabbia
disegnava forme morbide
di istanti multiformi
Mi riconoscevo
cambiare aspetto modellata dal vento
e come una nube
spostavo le mie densità
tra scontri di correnti
Nell'abbaglio del momento
di mostrare la terra al sole
partecipavo viva allo spettacolo
del dare e avere
ma le mie dita non muovevano cellula
e le mie ciglia paralizzavano
La rotondità degli spiriti
condusse il gelo doveroso
nel timore che l'onda
potesse gonfiarsi troppo
in una risacca sferica e distruttiva
Così sistemammo dismisure
in altre forme coniche
e convesse
e l'uno decise di donarsi tutto
l'altro abbandonò
tunica e bastone.