Signora dei continui ed incessanti miei brividi
lasciami riposare la pelle di schiena e braccia.
Ch'io possa tornare al quieto torpore dei giorni passati.
Vita palese, di canti ripetuti ed assonanze scontate.
È troppo umida questa notte perch'io possa vagar ancor nella corte
e destare dal sonno ciottoli inermi, che cominciano, ad odiare l'ncedere dei miei passi.