Annego la mia rabbia
in un liquido liquore
di liquirizia.
Liquami putrescenti annegano
il cemento.
Mentre si liquefanno petali
di rosa e di gerani sui terrazzi.
Lacrime rosse cadono
nell'immondizia.
Si mischiano alla sporcizia.
Il puzzo sevizia le narici,
le menti delle genti
carcerate negli appartamenti.
Fuori dal suolo si alzano lenti
fumi di fetori.
Salgono fino al cielo grigi umori
e l'azzurro agonizza.
Terra, cielo, chiedono respiro.
Imbrattati, spalmati di lordura.
Soffocati.
Berciano invano, mentre: uno ad uno
sacchi colmi di "lerciume"
s'accatastano nelle strade, sulle
piazze, nei vicoli.
Ancora e ancora.
Devastante il degrado cammina
con zampe d'elefante.
Incurante.
Di schiacciar la civiltà sotto gli
zoccoli.