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Elisir velenoso d'overdose

L'ingenuo aprirsi
ai raggiri delle decisioni istintive
per appartenere a quel mondo
di finta liberatoria euforia,
per una voglia di fuga dalla tangibile,
a volte incompresa, realtà ...
è come gioco che diviene
spesso fatalmente estremo,
a dimostrare d'essere forti e pronti,
e insieme poi così stare
unendo atteggiamenti in ondeggi surreali,
con parole che disperdono
qualunque senso razionale,
per restare infine travolti
nell'onda emozionale del "viaggio" alterante...
Non importa se l'attimo
è precipizio di vuoto che spegne sempre il domani...
Limite mai considerato
dagli acerbi volti senza attenti sguardi in sé
nel volersi sentire unici prepotenti padroni
di ore fuggenti remore di ultimi pensieri...
Quali orgasmi vibranti di armonia
ha ormai da scoprire così la vita
quando, viene prescelta dall'overdose maledetta,
che puntualmente decreta, invece,
in maniera irrevocabile,
di non far sorridere mai più la piccola
bocca inerme dove la coscienza,
mistificata dall'elisir velenoso,
rimane incatenata al sepolcro costruito,
giorno dopo giorno, nelle fragili vene.

 

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2 commenti:

  • Giulia Elia il 26/08/2011 14:20
    Eccellente, la retorica sconfitta dalla coscienza di essere, di conoscere il proprio valore. Un messaggio prezioso per chi attende altro che un miracolo. Bella forza!
  • loretta margherita citarei il 25/08/2011 21:22
    notevole poesia, invita a riflessione, bella e condivisa 1 bacione

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