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Vita

accostarsi in tempi a venire,
davanti al tuo sguardo remoto
adombra il pensiero che fu, che è
pantomina del corpo
arrancano i gesti
tempo smarrito
riso dolceamaro
iris come spade nell'essenza
zoppo l'ego
incandescenza
ancestrale poesia

 

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6 commenti:

  • Michelangelo Cervellera il 10/09/2011 01:24
    Son tornato a piene mani, Cinzia, torna anche tu. Grazie per il commento è un piacere anche per me ritrovarti.
    Un bacio,
    Michelangelo
  • Michelangelo Cervellera il 10/09/2011 01:23
    Grazie Nicola per essere passato
  • Cinzia Gargiulo il 10/09/2011 00:02
    Ci sono momenti nella vita in cui si vuole restare un po' oscuri agli altri e allora anche in poesia, volutamente, si dice senza dire. Dai versi si lascia trasparire un percorso di vita difficile senza dare dettagli troppo personali e che è giusto restino tali.
    La lettura risulta in ogni caso gradevole ma ciò che fa molto piacere, almeno a me, è che Michelangelo sia tornato a pubblicare tra noi...
    Un abbraccio...
  • Nicola Lo Conte il 09/09/2011 23:56
    Eppure siamo tutti qui per imparare la lezione di questa vita...
    Tutto sarà perfetto... dopo, quando la potremo rivedere con altri occhi!
  • Michelangelo Cervellera il 09/09/2011 19:44
    Grazie Ugo per essere passato, è vero solo io conosco i riferimenti e volutamente rimangono nascosti quasi per tutti. Hai ragione, in questo momento guardo il mondo, il mio mondo, da un angolo, ma spesso mi è capitato nella vita. Non è certo una poesia, troppe sono le mancanze per renderla tale. Riesci a leggere anche nelle righe oscure una verità che a tutti sfugge.
    Sei troppo buono nei commenti,
    grazie Maestro,
    Michelangelo
  • Ugo Mastrogiovanni il 08/09/2011 10:42
    L'autore affronta il futuro lasciandosi dietro un percorso sofferto. Parla con una serie di riferimenti incresciosi che solo lui conosce, ma che rattristano. La vita che gli è davanti quasi lo sconvolge. Espressione singolare "zoppo l'ego", come verso, nel contesto dell'opera fa poesia. In sintesi, "Vita" è un monologo interlocutorio comune nella nostra esistenza, un canto solitario di chi guarda il mondo da un angolo momentaneo, da una posizione variabile, come la propria indole. Ammirevole l'elasticità del verso e la sua forza espositiva, che trovo realistica e attraente.

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