Sento il crepuscolo
gl'occhi impedirmi,
che bulimici s'agitano
affamati del giorno
Nevrosi di periferia
in un coacervo risaccano
sul ciottolato vespertino
Subissa nell'ovest
il sole lo sguardo,
scolato in un sorso di sera
che sa di metanolo
Filtra dall'imposte
il baluginio dei lampioni
ch'espiano delle città
le loro aguzze cecità
Stempiata miro la luna
belar tra diramazioni celesti
Anemica luce
sgronda dai polsi
sgarrati degl'astri
Come un'embolo m'occlude
il morso del silenzio
Un'infarto di buio
preme sul petto
Tumefatte di notte
volgo le palpebre
verso il mattino.