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Esilio

E giunse il fine del cammino,
tra sentieri inerpicati e tropicali asfalti,
in una stanza misero è l'addio,
improvviso temporale estivo,
che non porta frescura.

Insoddisfatto dell'agire,
inerte il corpo nella palude
bevo l'infuso di terra marcia.

Forse è solo un intervallo,
tormentoso è l'assillo
di tornar al volontario esilio.

 

l'autore Michelangelo Cervellera ha riportato queste note sull'opera

Il titolo vero è Logos V, ma con questo titolo non me la pubblicano per via del numero nel titolo.


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6 commenti:

  • Michelangelo Cervellera il 16/09/2011 16:20
    Allora la valigia bisogna metterla nel deposito e comprarne un'altra.
    Michelangelo
  • Ada FIRINO il 16/09/2011 16:18
    Dolce, amara, triste e profonda.
    Parole che toccano il nostro sentire profondamente come doccia fredda sula pelle calda d sole. Ho vissuto più volte l'esilio e la valigia che mi portavo dietro era piena d sogni e paure, di ricordi e speranze. Bella e commovente.
  • Michelangelo Cervellera il 15/09/2011 23:00
    Calogero, si una riflessione intensa e un po' amara (almeno nel momento in cui lo scritta.
    Grazie per essere passato,
    Michelangelo
  • Michelangelo Cervellera il 15/09/2011 22:59
    Federica, grazie per il tuo apprezzamento e per il commento che mi fa molto piacere.
    Michelangelo
  • calogero pettineo il 15/09/2011 11:43
    Una riflessione interiore molto bella.
  • Federica Cavalera il 15/09/2011 09:41
    Essenziale, ben scritta, contenuti molto forti nelle immagini che rievocano uno stato interiore particolare. Molto apprezzata.

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