la terrazza Mascagni bagnata dalla pioggia
in un giorno qualunque di maggio
di un tempo senza più anni
vuota di frequentatori nel pavimento a scacchi
specchia un cielo in tinta grigia e d'altri colori
il mare mormora il suo solito abbraccio
allo scoglio dove tu stavi seduta ed io bimbo bagnandomi
si colora più in là dello squarcio di luce che avanza
silente il mio passo con le case distanziate le automobili lontane
nell'acqua purissima che il fondo traspare
non il mio volto dal cappello nascosto vedo
ma il tuo madre sorridente che incontro a me veniva
deviando poi i miei capelli sfiorandomi le sopracciglia
creatura tua e non d'altri ero in gioia mi sentivo
in due siamo rimasti su quella scogliera
tu in assenza ormai da tempo
passata in luogo che non conosco
io con il mio peregrinare di ogni giorno
il nostro posto quasi a stupirmi del tuo mancamento
ora che i miei anni sono quelli che contano
il sorriso smorzando ad ogni festa
e il mare che mormora il suo solito abbraccio
come fosse una litania
dove è nascosta su quieta terra l'anima mia