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Il giunco

Ho perduto ciò che non ho mai avuto.
Ho lasciato che il cuore mi guidasse.
Ho amato tanto da godere delle innocenti tue pugnalate.
E ora guardo con freddezza il giunco d'argento che eri.
Per me. Creatura impalpabile e statua vittoriosa.

Aurora, t'ha illuminato.
Cupido, t'ha colpito.
Io, t'ho sognato.
E, Cielo!, come è facile a distruggersi un sogno.
Sogni... mi sono adattata a non poter chiedere altro che quelli.

L'animo è turbato
E non più da speranzose palpitazioni.
Non c'è più fuoco.
Tutto è spento.
Ogni cosa è ghiacciata.

È sciocco andare dove porta il cuore.
Da quel luogo non vien fuori altro che dolore.
Io ne sono uscita con un'ombra in più che mi seguiva.
Perché mi torturi, o Angelo Nero?
Mi fai male. E nonostante questo t'amo.

 

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