Dolce fu la sera
a inseguire l'emozione...
E rapida di cuore
mi parlava inventando
il desiderio...
Tu, apparivi
come realtà ai miei occhi,
ed io ti lasciavo
accarezzare il mio sogno
che svelto si rotolava
in tappeti di parole,
e rideva sai,
rideva innocente come bimbo,
sull'altalena dei sentimenti...
Dolce fu l'incanto novembrino
fra freddi sbuffi di tempo
a richiamare il sole...
Il sole che tu presentavi
fra righe di mistero,
tu raggio invisibile,
tu illusione di ore,
tu che mi hai lasciato volare
e poi atterrare
in questo inutile ricordo
senza origine di un tuo segno
che fosse semplice fuggente amore
per divertirne per sempre
l'inganno del rimpianto!