Sentieri nascosti dalla macchia
tra profumi di verde salmastro
su cui spicca il lieve elicriso,
la roccia tagliente sul mare
sembra il bordo di una corona,
forgiata apposta per un re
che si chiama silenzio.
Sibila rasente il mio viso
aspro e segreto il libeccio,
s'infila tra muri crollati
memoria di pene scontate;
salgo la china del monte
a cercare la vetta del cuore,
là dove finisce il calvario
e s'apre fin qui inaspettato
quello scorcio di paradiso.