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Ritorno come ospite al Don Bosco

È domenica,
il Don Bosco è illuminato dal sole,
risplende la facciata della chiesa
sull'ampio piazzale vuoto.

Si risveglia il passato qui vissuto,
mi vien voglia di correre
come facevo un tempo con i ragazzi,
ma riesco solo a passeggiare
furtivo sotto i portici
accecato da un raggio di luce.

Mi sento estraniato e solo
tra i cerri dai tronchi rugosi
come il collo di un centenario.

Spero tanto che presto
almeno qui ritorni la vita.

 

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5 commenti:

  • loretta margherita citarei il 01/10/2011 18:03
    bella poesia i miei sinceri complimenti
  • Ettore Vita il 01/10/2011 14:27
    Lavorai al Don Bosco da universitario per mantenermi agli studi.
    Poi è stato trasformato in un residence e ci sono andato in occasione della mia separazione. Era triste il mio animo e senza vita l'ambiente intorno.
  • Anonimo il 01/10/2011 14:22
    Bella. Ricordi tristi e condivisi.
  • Anonimo il 01/10/2011 11:53
    Poesia nostalgica, quasi triste, ma molto bella Ettore.
  • Anonimo il 01/10/2011 11:22
    Nessuna legge naturale riporta che il bello della vita sta nel crescere! Spesso viviamo di dolci ricordi volti al passato e come è facile comprendere, spesso non sono che ricordi di gioventù.

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