Non ho che frammenti di vetro tra le dita...
una piuma cade lieve... morente
tinta di un nero dagli scarlatti riflessi
Una luce dorata carezza il suo profilo... affettuosa madre
mentre cullata nel suo discendere
le do l'addio
Lacrime d'impalpabile cristallo... un bacio di bollente nostalgia o tu che ti posasti tra i seni d'un angelo... che sfiorarsti folli e dannati con compassionevole tocco ed ora
mi scivoli, lenta, dalle mani, giaci fra labbra immortali... oh soave