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Appassito

le mani mie affondo in terra d'argilla
cercando distratto la vana scintilla.
Mi perdo m'infrango sul fondo del vaso
perdendo fiducia in questo mio naso.

Ho un ricordo lontano del tuo dolce colore
acceso vivace e rosso d'amore.
Il profumo dissolto s'è perso lontano
volando sfumato in un cielo tiziano.

La vita appassita t'ha già abbandonato.
la morte veloce con se ti ha portato.
Si nasce si vive si muore in viltà
questa signori e la dura realtà.

 

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1 commenti:

  • cristiano comelli il 14/10/2011 23:51
    Rime baciate ben accostate tra loro in una poesia che nell'insieme risulta gradevole e interessante. Si può però morire anche in dignità, signor Bassini. Chi lascia un po' della sua poesia dietro di sè a disposizione della posterità che potrà gustarla, per esempio, non muore certo in viltà, anzi, nella consapevolezza di avere avuto il coraggio di prendere una posizione su questo mondo dai contorni perennemente indefiniti. Le rinnovo i complimenti per la poesia e le auguro buona serata.

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