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Via mario fani

Ruggisce,
nel ventre di una Roma assonnata
l'urlo scomposto e diluviale
del fantasma insanguinato
di un esasperato antisistema;
l'aria si rannicchia
intimidita
e bagnata dal fiume di rame del timore
l'ombra di un'auto
che dal Trionfale si incammina
destinazione Montecitorio;
emerge
da un palco di odorosa inquietudine
addestrata a scoprirsi
ancella infuocata di violenza
schiocca la frusta d'odio
del brigatismo rosso;
via Mario Fani
calendario guardato di sfuggita
16 marzo 1978,
la croce pronta a parlare
con la falce e il martello
sulle ali di un concetto
che con ubriacante anafora
luccica sulla Roma
che imperiale fu e respirò
e scintillava ora
sulla nube della democrazia;
compromesso storico,
poi solo l'urlo di cinque cadaveri
di agenti nati innamorati della dea del dovere
e infilzati
dal coltello mascherato della storia
mentre Aldo Moro
trsacinato era via
in quella mattina che strizzava l'occhiop
al verme putrido della follia.
Eccolo
il rantolare impotente della democrazia
che chiede di scoprirsi memoria
perchè non possa più
mai più
vestirsi di insanguinata storia.

 

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5 commenti:

  • Fernando Piazza il 22/10/2011 12:10
    Un modo davvero interessante di ricordare e di "rappresentare" una delle tante tristi (nonchè ignominiose) pagine della storia italiana. Scenario di una Roma capitolina che ben si presta agli efferati colpi inferti alla cronaca di quei giorni e che oggi perdura pur sotto mentite spoglie... Molto apprezzata.
  • Anna Rossi il 21/10/2011 13:30
    una pagina tragica ed insoluta della nostra storia che hai rappresentato in maniera magistrale. complimenti Cristiano!
  • cristiano comelli il 21/10/2011 07:14
    Grazie per il commento che condivido e apprezzo, signora Federica, ma il mio nome è Cristiano. Ringrazio invece Salvatore per l'apprezzamento.
  • Anonimo il 21/10/2011 05:11
    Caro Salvatore, che "ricordaccio" mi hai fatto tornare, soprattutto al mio cuore, allora avevo finito le elementari e quella "porcata", della quale a mio parere non uscirà mai la vertità, tanto è ignominiosa per il mondo politico, è qualcosa che mi produce rabbia, come se - scusa l'esempio - fosse accaduta alla mia famiglia. Ora, si dice che ogni vita privilegiata abbia anche una morte privilegiata. Ma, quei poveri uomini trucidati quale vita privilegiata hanno avuto? Per anni ho cercato d'indagare se qualcuno di quei militi a servizio dello Stato avesse un qualcosa legame con i miei parenti! Hai espresso ottimamente fatti e sentimenti in questo memorandum (scusa, ti segnalo qualche refuso da correggere). Cordialità.
  • Salvatore Maucieri il 21/10/2011 02:52
    Poesia ben articolata. Ciaoooooo

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