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Rondini di carta

Fluttuano rondini di carta
in cieli uguali, berretti senza griffa
su capi di stagioni calve e globali.
Fiori, odori e pallottole vaganti.
Mani ingannevoli, curate
copiano struggenti poesie;
prolasso d’un utero in cantina,
Barolo annacquato del ’46.
I tre cani i cassa integrazione,
s’inventano, per noia, una ferita
che non fa storia
perché non ha storia.
Obesa libertà dietro lo specchio
che rende lacrime dalla vita in giù;
ponte tra il sogno e il dover sognare.
Rotola ancora la biglia degli illusi
nella buca degli ultimi rimasti,
tra un bambino dalla folta nuca
che nonna bacia con confacenti labbra.

 

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4 commenti:

  • rexia argento il 07/06/2007 17:18
    onestamente non vedo talenti. solo tristii rivendicazioni rabbiose di una bellezza che evidentemente non tutti possiedono. E non mi riferisco solo a quella del corpo. Il mondo ha un'anima simile, proporzionatamente a quel che ho appena letto. Bravo al poeta e alla sua capacità di sintesi.
  • lory giacobbe il 05/06/2007 16:28
    Beh! Mi piace il prolasso dell'utero, e i 3 cani, anche l'obesita' dietro lo specchio. Insomma mi piace tutta. Ti terro'sott'occhio. Ciao

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