C'era una volta...
un pesciolin d'argento, che del suo poco era contento
bello, tondo, paffuttello, ma non era un gioiello
e lo convinsero un bel dì, a spostarsi un po' da lì
osa amico, fu la proposta, parti ora, che ti costa
e partì all'arrembaggio, con l'idea di un gran bel viaggio
ma non tenne al pari il conto, di esser visto come un tonto
e come altri pesciolini, s'impigliò nelle trame fini
nella grande e forte rete, insieme ad altre marionette
si agitava, e che amarezza, nel notar l'altrui destrezza
nel riuscire a navigare in quel grande e strano mare
tutto li parea bello, anche il misero martello
il pesce, ovvio, non l'arnese, ma la cosa è già palese
continuò così un poco, a giocar lo strano gioco
fatto si dai pesciolini, ma con intenti assai più fini
di quel povero fratello, ritenuto un asinello
e ignaro lui non sapeva, quel che in giro si diceva
che per quanto bello e tondo, non ballava in girotondo
un bel ballo necessario, in quel mare immaginario
dove tutti posson stare, solo se tu sai remare
ma non contro e non di petto, non saresti ben accetto
e lo dice bene il fatto, altra sorte, poco tatto
di mandar dal mare fuori, pesciolin senza colori
non dal tutto ma sol dal loro, pesciolin che non è d'oro
ma d'argento e senza veli, niente nome e senza peli
sulla lingua e sulla pelle, per non ingannar le stelle
di questo immenso firmamento, solo di nome e non d'intento
perchè qui a quanto pare, ti è concesso navigare
solo se il nome ce l'hai vero, ma non importa se è sincero
son pretese buone e belle, poter stare tra le stelle
accantona perciò il momento, dell'entrata al firmamento
e se ancor non hai capito, a te qui lo lascio scritto
pesciolin color argento, che del poco sei contento
non è questo il tuo bel mar, dove immergerti a sognar
questo è mar di privilegiati, e non per miseri imbranati
di color ne hai solo uno, ma di sicur non sei nessuno
e non saranno certo loro, a premiarti con l'alloro
sono altre le cose belle, aldilà di queste stelle
in un mar di sfavillio, annegato nell'oblio
di esser sempre onnipresenti, quasi, quasi onnipotenti
è la vita, quella vera, a dar medaglie a chi spera
che la fuori esista ancora, una splendida signora
che di nome non fa beltà, ma sempre e solo onestà
nelle azioni e negli intenti, contro tutti i prepotenti
di spada o penna sempre armati, grandi pregi son vantati
sempre e solo contro quelli, che i lor color non vedon belli
del tuo poco sii contento e usa amor nel tuo intento
vanta quindi il tuo colore e diverrai un gran signore
poco importa se è solo Uno e che per molti è inopportuno
quello è tuo, tuo soltanto, e per sempre l'avrai accanto
e per quanto sia solo Uno,
il tuo Uno non è Nessuno