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Sonetto romano

E mo er sor Gino
se fa du' spaghetti
co' ajo, olio e peperoncino
e n'aggiunta de pollo petti.

Er vino de li Castelli
mancar mai nun deve,
e ne li calici belli
in quantità ne beve.

Po' co' na panza
come na botte,
gira e rigira ne la cupa stanza.

Ar fin canta e nun cio sa,
che stonato è
come na farsa.

 

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