Buonanotte
all'impronta cesellata dal destino
del barbone che rantola
nella ragnatela di indifferenza di una stazione
e ha i sussurri del cielo
e il canto impalpabile delle stelle
come televisione;
buonanotte
ai sogni graffiati dall'incompiutezza
del fiero precario
che chiede un vero e duraturo lavoro
con le lacrime appoggiate
su ogni giorno del suo calendario;
buonanotte
al ragazzo che affida alle virgole
di un libro sciupato e polveroso
il suo desiderio di scienza
per saper dominare appieno
le incertezze che mordono la sua vita.
Buonanotte
a chi imparò a benedire l'acqua
come parte inscindibile da se stesso
e si ritrovò a maledirla
quando essa lo tradì
con il fango di montagne impazzite
schiave di ingovernabili piogge;
buonanotte
a quel sogno che sta premendo
per entrare nel nostro domani
perchè non trovi come argine
la nostra cessata voglia di sperare.
Buonanotte
a te che fosti vita
e ora hai vestito
i panni invisibili di un'altra vita
che giace tra le braccia
di un immarcescibile ricordo.
Buonanotte
a quel bosco i cui alberi
sono flauti delicati e carezzevoli
pronti a dare il loro suono lieve
all'orchestra senza tempo della quiete.
Buonanotte a te, uomo
che un giorno ti scopristi poesia
perchè ogni frammento di vita
restasse per l'eterno in te
senza scivolarti via.