Vorrei vedere nei tuoi occhi il sole,
quel sole antico della nostra infanzia,
in cui ci prendevi per mano...
Tu avevi nello sguardo la poesia
di luminosi spazi,
oltre le siepi
Volsero gli anni,
volsero gli eventi:
Tu avevi un cuore
stanco
e sulla pelle,
i segni di un'estate,
all'insegna del tempo.
O quante volte, ti guardasti intorno,
quasi cercando una risposta in noi:
cosa c'è oltre la siepe?
Noi diventammo grandi
di quel Niente
che fu la nostra corsa al
salto in lungo.
Noi ci vedemmo inermi,
ma annaspando,
cercammo, invano, il sole,
nel mare dei tuoi occhi.
Tu, ti ammalavi,
ma, senza parole...
Giunto al traguardo, con
la mesta voce, ci salutavi.
Ti venni accanto:
mi davi un sassolino:
una pietra bambina,
raccolta sulla riva.
Volevi dirmi... Cosa?
-"Ti aspetterò a Messina,
nel mare dei tuoi sogni."-
Mi persi nei tuoi occhi:
erano stanchi...
Come di un mare, dopo
la tempesta.