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Da, e per, il pleistocene

Scrive il mio amico del pleistocene
che l'ingiustizia è sempre esistita
e non dovremmo far tutte 'ste mene
se anche la nostra è un poco insistita.

Dice che ai tempi di Adamo vigeva
'na legge tremenda imposta dall'alto
che se prendevi una mela (per Eva)
eri inculato per sempre e senz'altro.

Dice che c'era un regime onnisciente
onnipresente e totalitario
che tutto sapeva e proibiva, e niente
lasciava all'arbitrio e all'immaginario.

Fame, dolore e sensi di colpa
erano l'unica alternativa,
se così si può dire, a quella scialba
e noiosa esistenza primitiva.


Rispondo, al mio amico del pleistocene,
che non è che sia poi cambiato molto:
il suo agognato progresso va e viene
ed il futuro è ancora irrisolto.

Anche il regime non è un grande affare
anzi, semmai è peggiorato non poco:
or non si sceglie tra noia e dolore
ma tra noia con dolore... e il fuoco.

Già! fiamme eterne ed eterne sevizie
son ciò che aspetta chi non si uniforma
(fin dalla tenera età alla canizie)
a una morale che plagia e uniforma!

Quindi, caro amico, non ti crucciare
per la fatica, la fame e i pericoli
che ancora corri. Pensa piuttosto a salvare
i tuoi, che io penso ai miei, di testicoli!

 

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3 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • senzamaninbicicletta il 07/01/2012 17:06
    Io la trovo assolutamente sottilmente deliziosamente divertente (ente ente ente...) e anche ricca di significato. Una sana ironia che implica la partecipazione religiosa, si, ma in maniera "eduardiana" e quindi non c'è molto il "disprezzo" "sulla parte religiosa" ma una simpatica autoironia che trovo molto molto bella.

3 commenti:


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