Che sapore sfuggente ha
una carrozza chiamata libertà;
lo sferragliare di vecchi tram
intarsia un'epoca di illusioni
disegno sul vetro appannato
l'immagine di un volto sorridente
con quanto delle mie dita
non si è lasciato rattrappire
dal deserto della rassegnazione;
quante lacrime
a cui diedi il permesso di parlare
di urlare,
di riconoscersi vita
ruggiscono sui frammenti di quel muro
il cigolio di vecchie Trabant
che accarezzano Alexander Platz
si scioglie lento nell'ombra,
i padri mai sapranno
ciò che i figli ora vedranno
due sorelle figlie
della stessa stella della storia
Brd e Ddr
figliastri costretti
a viversi figliastri
che si salutavano
istruiti a maledirsi
mentre la porta di Brandeburgo
li baciava con le timide luci della sera.
"Sarà incantevole quel giorno - cantava -
in cui il destino vi farà riassaporare unità
in questa Berlino che scodinzola nella neve
la sua gaiezza
superba ancorchè lieve.
E le gemme che germoglieranno
non più due anime
ma una soltanto possiederanno
dolce Germania che profumi
di fiori che il sole della follia
non ha saputo nè saprà mai scottare.