Il suo fiore preferito era la rosa,
il fiore più bello e profumato.
Il fiore che gli innamorati
si regalano
e col quale si parlano d'amore.
Lei la preferiva bianca,
la sua rosa,
come la bellezza della sua anima,
come il suo candore. Bianca,
il colore della luce.
Perchè lei era così sempre:
chiara, luminosa.
Il suo fiore preferito era la rosa,
con i suoi petali ondulati,
come le onde del suo mare.
Di quel mare, unico
suo fedele amico, unico suo uomo.
La storia di una donna
e del suo mare, la sua,
la storia di una silkie
delle leggende irlandesi.
Ed era lì che si rifugiava; ed era lì
su quelle pietre che il suo mare,
ogni sera l'attendeva,
come un amante segreto
attende la sua donna.
E quando il colore della sua schiuma
s'infrangeva
nel biondo dei suoi capelli,
ella cedeva le sue lacrime
al vento del tramonto.
E restava lì, immobile a parlare
col suo mare;
a bisbigliar parole
che nessuno doveva sapere.
La vedo forte dentro di me,
quella donna che amava la rosa bianca;
e sento nelle mie orecchie
il suo richiamo.
Come in una conchiglia
sola sull'arenile,
io tento invano di
impossessarmi delle loro parole:
e ascolto, geloso, il bisbiglìo
del suo mare che l'abbraccia.
La vedo: è lì, sempre lì,
come sempre ogni sera,
quella donna che amava la rosa bianca.
E sarà per sempre la mia visione.
E il mio tormento
che ogni sera chiamerò,
affacciandomi dal precipizio
della mia anima in tempesta.
non potrò mai fare a meno
dei suoi arcobaleni.
La penso. Ti penso.
... E sei dentro di me!