Svegliarsi e dopo quattro ore
averne già le palle piene.
Mi scrivi:
-Non possiamo rimanere in casa oggi,
guarda fuori la finestra, il sole.
Trovo una risposta ironica nella tapparella rotta.
Decido ugualmente d'infilarmi gli stivali.
Esco solo.
La piazza principale è gremita di entità urlarti,
ma non mi pare di riconoscere nessuno.
Mi vedo da fuori e non m'invidio.
Frullano in testa un sacco di domande,
fortunatamente nessuna risposta.
Ho paura delle risposte che potrei darmi.
Ma è veramente tutto qua?
è questo?
Un pensiero non poco mi rallegra.
Un giorno tutta questa libertà,
questa noia, mi mancherà.
Decido che ne ho abbastanza.
Sulla via del ritorno incrocio il tossico.
Oggi sembra più felice di me,
sempre in cerca di qualcosa,
tutto il giorno, come una formica impazzita.
Ma dove cazzo va?
Ancora sulla via del ritorno
un gatto nero sbuca da sotto una macchina,
mi sfila davanti e mi saluta,
quasi stesse aspettando me.
Esclamo ad alta voce: - Mi ci mancava anche questa! -.
Una signora mi guarda e ride dal primo piano.
Torno a guardarmi da fuori,
e la scena mi diverte un mondo.