La notte ti assale trapassandoti con un freddo odore vellutato
la buia parte dei tuoi pensieri.
Come una donna deflorata dall'istinto animale
gridando tra dolore e piacere ti porge la sua mano.
Un vecchio piegato sull'altare dei suoi pianti
travolto dalle ore cadute pesanti,
posa le mani sulla terra di nessuno
coperta da ombre vaganti.
La notte è universo, l'universo è nero,
che i tuoi occhi non riesconono a vedere,
non sforzarti a capir che dico
la mano che scrive è pronta a sparare.
La luce riflette sul foglio bianco
e i miei occhi diventano stanchi.
La notte è tornata ad essere mia,
la mia puttana ed io il suo sposo.
Il suo velo nero mi trascina via,
lungo la strada un vecchio piegato,
ombre vaganti sull'altare dei pianti.
La notte è universo, l'universo è nero,
è i miei occhi ed io il suo pensiero.