username: password: dati dimenticati?   |   crea nuovo account

Le Colline del Presepe

Guardo le colline sulle quali cammino
in un alternarsi di valli e declivi
dove sale, come fiato caldo dalla bocca,
la fumosa bruma del meriggio.
Identiche, le immaginavo, da bimbo
inginocchiato, mentre increspavo
e ripiegavo la carta colorata
a formare crinali
perché il presepe ne avesse il contorno.
Ed oggi pomeriggio, dopo tanti anni,
e ad un mese da un altro Natale,
risento le voci dei miei fratelli
inginocchiati a scegliere il posto
della statuina del pastore in ginocchio
del pescatore in riva al laghetto
della donna con l'oca in spalla
dell'uomo che gira la polenta
della massaia che lava i panni al fiume
e del vecchio e della bimba col lume.
Non mi parlano più come allora
quelle semplici statuine di gesso
ed oggi, al mio Natale, manca la gioia di bimbo.
Ma sparse qui sotto a me nella nebbia che sale
e mi avvolge in umido silenzio
mi sembra di sentirle camminare alla greppia
e che io stia per tornare in ginocchio
ad increspare di colline il presepe.

 

1
5 commenti     0 recensioni    

un altro testo di questo autore   un'altro testo casuale

0 recensioni:

  • Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
    Effettua il login o registrati

5 commenti:

  • Andrea (le tre Botti) il 07/02/2012 17:53
    Leggo adesso, non ne capisco il motivo ma prima e dopo Natale sono stato molto lontano dal pc i vostri commenti:Mariateresa e Bianca. Vi ringrazio, felice di aver destato in voi quelle emozioni che sono anche mie.
    Un bacio
  • Bianca Moretti il 20/12/2011 19:19
    Che bello. Mi riporta indietro nel tempo, quando da bambina insieme ai miei fratelli e costruivamo un magnifico presepe, a cui si aggiungevano, anno dopo anno, nuovi elementi e nuove composizioni... e si respirava un'autentica aria di Natale. Sembra proprio il MIO presepe, incredibile! Riconosco ogni statuetta da te descritta, in più mia sorella era bravissima a costruire col legno e con il das casette, recinti e ponticelli e per le montagne usavamo ciocchi di legno un po' strani, tutti storti, a forma di grotta, che poi ricoprivamo col muschio vero... Una magica atmosfera aleggia nella tua poesia, espressa con l'entusiasmo di un bimbo e con lo spirito di un tempo... Bravissimo
  • mariateresa morry il 27/11/2011 12:43
    Mi compiaccio molto per la tenerezza e la profondità di questa tua, che connette e vincola il Presepe con la lunga e ansiosa preparazione dei bambini.. ne ricordi connostalgia tutti i momenti di te e dei tuoi fratelli. Fare il prepese assieme era davvero un atto d'amore nell'Avvento... Io sono ritornata a fare per me stessa il presepe, ci dedico una intera notte e mi sento sempre serena tutte le volte che traggo dalla carta le statuine, le pecore, le stelle... Grazie molte per questa tua!!.
  • Andrea (le tre Botti) il 24/11/2011 20:47
    Grazie Ada, del commento e del complimento
  • Ada Piras il 24/11/2011 20:25
    Che bella Andrea che nostalgia ed emozione mi hai fatto venire.. una meravigliosa poesia!
    Bravissimo..

Licenza Creative Commons
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0