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Il giorno delle nozze

Il giorno delle nozze
mio padre mi donò i fiori
preparati alla maniera francese.

Non eravamo giovani sposi
ma credevamo in noi,
senz'altro credevamo.

Nessuna pubblicità alle nostre nozze,
solo pochi biglietti a mano.
l'importante era
d'esserci noi, noi due soli.

Rivedo il tuo profilo
attento e stanco,
e il mio sorriso un poco compiaciuto
sotto il prezioso pergolato veneziano.

Forse altri versi seguirono questi,
ma la nostra storia fu difficile prosa
e così in punta di penna
ci perdemmo.

 

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1 recensioni:

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  • Anonimo il 23/12/2011 00:33
    L'autrice descrive un giorno e una vita e una vita non può stare in un giorno, il percorso è lungo e l'inchiostro prima o poi finisce...

18 commenti:

  • Tinelli Tiziano il 22/12/2017 13:02
    Bella... un senso di "accettazione" dell'inevitabile ma senza sconfitta.
    auguri di buone feste.
  • Grazia Denaro il 31/01/2012 17:57
    bella ed essenziale come qualcosa di normale.
  • mauri huis il 23/01/2012 23:05
    Bel ricordo, di superficie ma non superficiale. E'che sei una dura di natura. Ma ci hai sofferto però, e si sente. Lo stesso.
    Un abbraccio.
    Mauri
  • Stanislao Mounlisky il 15/12/2011 21:25
    molto bella nonostante manchi il lieto fine... vedo comunque una positività nel verbo finale al plurale... ci si perde sempre in due ed è da saggi riconoscerlo
  • Raffaele Arena il 29/11/2011 22:33
    Sensazione di vita, come guardando una foto, o ricordando esattamente il momento. Piaciuta.
  • Anonimo il 29/11/2011 14:42
    Appunto, finché c'è amore non c'è speranza.
  • mariateresa morry il 29/11/2011 14:38
    Come vedi Anto... ci sono molti modi di soffrire per amore.. comunque grazie d'averla letta
  • Anonimo il 29/11/2011 14:36
    A questo punto meglio la libertà.
  • Francesca La Torre il 29/11/2011 09:32
    Scusa, hai ragione, ma io ho colto " il senso". Ciao, a presto.
  • mariateresa morry il 29/11/2011 09:29
    A dire il vero è " in punta di penna" ..
  • Francesca La Torre il 29/11/2011 09:23
    Bellissima"in punte di piedi ci perdemmo.."Stupendo, non aggiungo altro, era senz'altro vero amore, si intuisce proprio da questa frase. Piaciuta molto.
  • Anonimo il 28/11/2011 10:01
    parole concise... ma che lasciano il giusto amaro in bocca... mi è piaciuta molto cara Teresa... sempre brava...
  • mariateresa morry il 28/11/2011 09:35
    Trovo che certi avvenimenti vadano espressi in maniera essenziale; la drammaticità non consiste nel renderli seducenti con parole ricercate, ma nel presentarli spogli... grazie per i commenti.
  • cristiano comelli il 27/11/2011 23:55
    Spero che la poesia non sia autobiografica, lo dico per quel "in punta di penna ci perdemmo" che colora di amarezza il finale. A meno che per perdersi non si intenda l'abbandonarsi all'amore senza porsi freni e lasciando che esso disegni in noi ricordi indelebili. In quel caso, allora, mi felicito. A prescindere dall'interpretazione che si possa dare di quest'ultimo verso, la cui autenticità è nota soltanto a lei (come è giusto che sia), la poesia è bella e si lascia leggere volentieri. Cordialità.
  • Aedo il 27/11/2011 23:54
    Poesia autobiografica personale e ricca sul piano emotivo. Brava!
    Ignazio
  • mariateresa morry il 27/11/2011 21:57
    Grazie dei commenti, tuttavia non si tratta di" lamento"...
  • Salvatore Maucieri il 27/11/2011 20:09
    Bella e molto sentita. Brava. Ciaoooooooo
  • roberto caterina il 27/11/2011 19:00
    Eh sì... un lamento da accogliere tra la difficile prosa e le uscite in punta di penna che non rendono tuttavia meno bello il ricordo..

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