Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato. Effettua il login o registrati
Anonimo il 09/12/2011 12:38
Delicato e sublime scritto in versi che parla degli angeli, che non sono più creature sì celestiali ma irraggiungibili, bensì anime amate a misura di tutti noi, allietando le nostre visioni con disegni nel vento e con gli emozionanti sussulti del mare. C'è misticismo sì, ma un misticismo empirico e cucito su misura per noi. Un grande Poeta più che mai!
Il grande mondo poetico capitanucciano emerge ancora una volta in tutta la sua avvincente vitalità. Emerge la funzione creativa e taumaturgica degli angeli che, demiurghi di anime spente, le ravvivano con la loro presenza che non detta quanto l'uomo debba provare, ma gli prepara il terreno fertile per provarlo. E, disegnando cerchi di cielo, ce lo rendono accessibile per individuare, oltre lo spessore delle nuvole, la radice del nostro vivere e del nostro impegnarci quotidiano. In ognuno di quei cerchi è racchiusa un'esperienza che chiede di farsi memoria e saggezza.
Questi angeli, però, non restano avulsi dall'uomo a cui si riferiscono ma planano, lentamente e con discrezione, in quelle stesse vite. Realizzando un'identificazione perfetta tra dimensione terrena e celeste. Grande Vincenzo, come di consueto. Un abbraccio.
7 commenti:
Anonimo il 09/12/2011 12:35
È magico questo riferimenti agli angeli... sei grandissimo, Vincenzo!