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Under pressure

Giornate perdute
Giornate volate
Porzioni di vita
Mai più restituite.

Pasti fugaci
Orari sofferti
Sonni agitati
Angosce continue...
Quando potremo
mai porvi fine?

Cento caffè
Mille sigarette
Stacchi fittizi
Quando si è
messi alle strette.

E cerchi conforto
Ti vorresti sparare
Ma l'unico sfogo
È soltanto il parlare.

Parlare di sogni
Di programmi di vita
Mentre un'altra giornata
Appena nata è finita.

Ti guardi allo specchio
Mentre ti lavi i denti
Fra un po' t'addormenti:
sei di un giorno più vecchio

Così senza sosta
Dall'oggi al domani
Col tuo vegetare
In vita rimani

Ti lavi ti vesti
Ti mordi le dita
Per aver sempre detto
"Vorrei tanto morire"
E non aver mai avuto
Il coraggio di agire.

 

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1 recensioni:

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  • Raffaele Arena il 03/02/2012 02:18
    Un testo che esprime un sentimento di angoscia estremo. Dobbiamo trovare il tempo di fermarci anche se il tempo ce lo impedisce, e aprire ancora spazio al sentimento del nostro cuore. Che non è l'arrestarsi ma perpetuare il battito dell'amore e dell'odio. E via sigarette. OPera dal ritmo incalzante, efficace, davvero importante, da il senso dell'opperssione nella corsa. Rallenta.

17 commenti:

  • Bianca Moretti il 06/02/2012 00:12
    Caspiterina che analisi attenta! Altro che leggere tra le righe! È proprio così. Se l'autrice non avesse deciso di staccare la spina e cambiare vita a quest'ora non sarebbe qui a raccontarlo. Questa testimonianza è un monito per non ricascarci mai più! Se hai letto i commenti ho smesso di fumare, parlo di meno ascolto di più e non corro più, però faccio lunghe passeggiate e un mucchio di cose che prima non facevo. La vita è ora per me meno stressante. Grazie del passaggio Salvatore e buona serata.
  • salvatore maurici il 05/02/2012 23:43
    La vita che ti prende, ti coinvolge, ti costringe a correre. La vita che nessuno di noi vorrebbe fare che il desiderio del successo ci prende nei suoi meccanismi spietati ed allora uccide l'individuo che c'è in ognuno di noi.
    È la vita di Bianca è fatta di "Giornate perdute/Giornate volate/Porzioni di vita che si gustano per un attimo tra un saluto volante ed un caffè. Non c'è molto futuro nei versi di questa poetessa, piuttosto una nevrosi che tutto sembra voler annullare.
  • Bianca Moretti il 04/02/2012 08:54
    Hai ragione John, muore il 3 luglio del '71 a Parigi, dove la sua tomba si trova, al Pére-Lachaise! Il 1973 è l'anno in cui i Doors si sciolsero definitivamente, due anni dopo la sua morte... Ciao e grazie per la precisazione e per il tuo passaggio.
  • John Barleycorn il 04/02/2012 07:35
    Bella, ci starebbe bene una base rap...
    Anche io ero appassionatissimo dei Doors, avevo tutti i dischi, libri e poster.
    PS-Morrison è morto nel '71
  • Bianca Moretti il 04/02/2012 00:13
    Raf, grazie per la tua bella recensione. Per fortuna questa poesia è un po' datata... persino le sigarette non ci sono più:ho smesso! Sono moooolto più rilassata! Ho cambiato lavoro! E sorrido di più! Però resta questa poesia come testimonianza di un periodo davvero terribile, in cui... ho dovuto rallentare, proprio come tu dici.
  • Bianca Moretti il 31/01/2012 19:06
    Dunque è adatta per la musica, come propone Mara... Bene bene, vedrò di farci un pensierino e l'idea di un rap, tutto sommato, non è affatto malvagia...
  • mauri huis il 31/01/2012 18:12
    Mah, queens, doors, pink floyd, ma quanti avete voi?
    A me invece, complimenti per la composizione, sembra più un rap, dal ritmo serrato e qualche rima ben azzeccata. Si si, è proprio un rappaccio!
  • Giacomo Scimonelli il 19/12/2011 15:46
    molto bella... scritta benissimo
  • Bianca Moretti il 18/12/2011 18:55
    In effetti quando I Doors hanno debuttato io ero piccola però le loro canzoni appartengono comunque alla MIA generazione se consideri che il loro periodo di attività va dal 1965 al 1973, data della presunta e misteriosa morte di Jim. E anche dopo la loro scomparsa dalle scene le canzoni sono rimaste... e sono arrivate a me, maturate al momento giusto... :
  • Anonimo il 15/12/2011 11:34
    Grande Bianca... chi se lo sarebbe mai aspettato... io pensavo di essere vintage, come mi chiama affettuosamente il mio amico francy bongio... vedo che sono in buona compagnia. ma scusa... come fai a dire che sono artisti dei tuoi tempi... quel gattino non mi sembra tanto anziano... ahahah... ciaociao.
  • Bianca Moretti il 15/12/2011 09:08
    Tu mi provochi, Giacomo... I Queen, i Doors, i Pink Floyd... gruppi che hanno incendiato un'epoca, appartengono alla mia generazione... anche se non si può fare una sottoscrizione esclusiva di genere... Loro (come altri in tempi diversi) con la magia che solo la musica sa creare e che non conosce confini, appartengono al mondo... sono come certe opere d'arte che per la bellezza e per le emozioni che ispirano finiscono per diventare patrimonio storico e culturale dell'umanità...
    La canzone che citi "The end" è una delle mie preferite... Quante volte l'ho ascoltata... e cantata! Piaciuta anche la trasposizione della vita di Jim nel film di Oliver Stone "The Doors", have you seen that?
    This is the end, my only friend,
    the end of everything that stand
    The end of laughter and soft lies
    The end of nights we tried to die...
  • Anonimo il 15/12/2011 07:52
    Bianca, anche tu ami i Queen?... allora anche i Doors... conosci The end?... vai su You tube ed ascoltala... bella poesia, dall'incedere incalzante che ben rende il titolo, Under pressure.
    Forse il segreto sta nel riuscire a liberarsi di queste pressioni... bisogna scaricare qualche impegno, specialmente quelli non vitali... vabbè, piaciuta, brava Bianca. ciaociao
  • Anonimo il 14/12/2011 22:33
    molto bella bianca, concordo con te
  • Bianca Moretti il 14/12/2011 21:55
    Anche la monotonia ha la sua funzione, Loretta... serve a ricordarci che in momenti così una scelta è sempre possibile... e solo tu decidi in che che direzione andare... Puoi lasciarti trasportare sempre più a fondo o darti una scrollata e risalire... o restare nel mezzo... in posizione di stallo (che è comunque una scelta).
  • Bianca Moretti il 14/12/2011 21:44
    Il titolo è proprio preso in prestito dai Queen il cui senso ben si presta allo stato d'animo di questo, chiamiamolo, sfogo. Capita un po' a tutti di fare ogni tanto il bilancio della propria vita e tirando le somme a volte i conti non tornano come dovrebbero... e allora è facile cedere allo sconforto. Però anche cercare risposte a tutti i costi non è detto che ripaghi... Grazie Mara del passaggio. Musicarla? Non suono, tuttavia potrei proporlo a chi può farlo per me...
  • Anonimo il 14/12/2011 21:18
    "Under pressure..." cantavano i Queen, in effetti, siamo un po' tutti sottopressione, di questi tempi poi.
    Be', che dire? Si percepisce un certo suon di nostalgia nell'aria; suggerisco di musicarla! "Quando potremo mai porvi fine?", una bella domanda senza risposta, se non utopica...
    Brava Bianca.
  • loretta margherita citarei il 14/12/2011 20:57
    monotona la vita qualche volta, piaciutissima

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