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Un giorno di disorientante follia in Firenze

Rimane silenzio tra la gente
e dopo lo shock, il triste ricordo
su quelle tracce, sull'asfalto

macchiato di sangue. E coperto dai fiori.
Nella piazza Dalmazia, mercato rionale
come quello del centro di San Lorenzo

drammatico avvenimento.
Assassinio a bruciapelo
di tre uomini, in mezzo

alla folla, come in un luogo lontano
di una città palestinese, quanti fatti documentati
oppure di Israele, quanto terrore seminato.

Come in una scuola americana
o in un isola norvegese.
Follia che genera tragedie.

Ancestrale folle ratio, che
si genera nel pensiero di un matto
e di parte di umanità disumana

dove la visione della vita
è distorta. Non è come un tutto
ma come qualcosa di diviso

come se coloro che hanno una pelle diversa,
che credono una religione diversa,
che hanno assimilato una cultura diversa

siano dei nemici e non uomini con cui dialogare
in pace per poter crescere con loro.
Ma la parola è fatica, l'automazione è tragedia.

Questi fatti sono cibo dei retorici
retrogradi dittatori e signori della guerra,
lussuriosi arricchitisi con fabbriche di armi.

E noi cittadini fiorentini, e di tutto il mondo
per un giorno ci svegliamo, nella realtà
di un fatto di cronaca però vissuto

e non letto. Come vivessimo nel Far West
in un incubo.
Per l'azione di un uomo malato.

Che dentro se covava filosofie
tristemente diffuse in libri

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6 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • mariateresa morry il 15/12/2011 23:02
    Questa opera si distingue perchè fonde assieme lo sdegno, il dolore, la preghiera, lo sconvolgimento. L'autore passa dall'individuale al corale al collettivo a sottolineare che la tragedia parte da un punto geografico preciso, una città nobile e colta, per diffondersi ovunque a macchia d'olio e ritrovarsi identica ad altre angoscianti vicende accadute in posti differenti e lontani. L'Autore ha la capacità di far risaltare come un'idea insana, un vero virus letale, possa celarsi, annidarsi ed esplodere anche laddove si riteneva ( non uso un tempo presente apposta) fosse forte una coscienza di civiltà... perchè purtroppo questa è l'amara verità: non si deve mai abbassare la guardia e dare per scontato che certi valori siano assodati... L'uomo è una gran brutta bestia, quando mostra il suo lato peggiore. Personalmente non condivido con Karen che questi fatti possono accedere ovunque. Accadono in quelle città dove la concentrazione di stranieri è molto presente ( e Firenze è una di queste città, come in Veneto lo è Padova o Verona) e non è sostenuta alcuna forma che sostenga la cittadinanza ad integrare e ad avvicinare i nuovi arrivati. È necessaria una politica che porti le persone ad assimilarsi, a riconoscere e valorizzare le diverse culture e provenienze... Molto bravo Raf!

6 commenti:

  • simona bertocchi il 20/12/2011 21:21
    anime fragili, volti scolpiti nella speranza e nel dolore, occhi spalancati a cercare un futuro e invece hanno trovato davanti una violenza feroce e insensata, e mentre cercavano di capire perchè si sono visti portare via la vita.
  • STEFANO ROSSI il 15/12/2011 18:20
    Grazie Raffa! hai risposto al mio appello! Io e te siamo fiorentini ed era essenziale (a mio parere) scrivere due righe in onore alle vittime. I tuoi versi sono molto più belli dei miei che ho scritto e ne sono veramente felice (per la prima volta ), hai buttato giù delle righe sensazionali (lo sapevo). NO AL RAZZISMO!
  • loretta margherita citarei il 15/12/2011 17:15
    evento drammatico che ha scosso le coscienze ben descritto
  • karen tognini il 15/12/2011 12:08
    realta' scritta con grande bravura... firenze che ho ad un ora di macchina che conosco così bene... macchiata dalla follia umana...

    Sono purtroppo fatti che possono accadere ovunque...
  • Vincenzo Capitanucci il 15/12/2011 11:20
    Bellissima Raffaele... follie di estrema destra... spero che un giorno l'uomo s'innalzi al di sopra delle divisioni che hanno creato religioni... stati.. e razze...
  • gina il 15/12/2011 08:27
    Molto bella, mi piacciono specialmente gli ultimi versi, Firenze non si riconosce nel folle e tira fuori il cuore di pietà, noi toscani siamo conosciuti spesso per il modo di fare burlone, ma quando succedono queste cose riusciamo ad essere molto solidali, spontaneamente...

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