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Natale è ovunque si trovi un uomo solo

Mi chiedo Signore, tu bambino poverissimo
nato tra pastori in una vivida notte stellata,
quali uomini trovi oggi ad attenderti,
su questa Terra che tu creasti felice
come eterno giardino d'aromi e frutti
e che invece urla dolore e peccato.

"Io sono la Porta, io sono la Via",
ci dicesti e lo ripeti ancora
ma in molti sbarrammo la Porta
e invademmo la Via dei nostri relitti.

Chiedo per Natale, mio Signore,
la tua voce sull'Umanità,
quel rombo di tuono che scosse
i cedri del Libano e chiamò a sè la colomba.
Scommetti ancora una volta
che il nostro cuore possa germogliare
all'amore... altro non chiedo per noi.

Natale è ovunque si trovi un uomo solo,
un uomo dimenticato, colui che non avrà il pranzo
o un regalo da sognare.
Non nelle nostre calde case, sarà Natale
ma laddove possa sorgere la fulgida stella.
Forse nel nostro stesso deserto.

 

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15 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • cristiano comelli il 17/12/2011 17:52
    La poesia mi piace tantissimo fin dal suo titolo. Dovunque troviamo la solitudine di un uomo, lì parte la nostra vera ricerca di Dio. Che è in un duplice senso, a mio modesto avviso: trovare in lui la forza per essere compagnia di chi non è compagnia e riuscire, appunto, a essere vera compagnia. Gesù Cristo, sul crocifisso, era solo con il suo dolore. E mi piace pensare che, con quel suo essere solo, abbia inteso dirci: "cercate i soli come me e mi troverete in tutto l'amore che ho per voi". Cordialità.

15 commenti:

  • Fabio Mancini il 25/12/2011 23:42
    La bellezza di questo spazio è quella che ciascuno può esprimere liberamente il proprio pensiero. Mi dispiace se ho dato la sensazione di essere una persona troppo ricca di spirito. Mea culpa, mea maxima culpa. Fabio.
  • mariateresa morry il 25/12/2011 23:31
    Grazie ancora dei commenti. Per Fabio: conosco la condizione sociale di Giuseppe, tuttavia lamia non è una poesia teologica. Ho insistito sulla povertà del Bambino, di fronte alle ricchezza dei Romani invasori e del loro impero, a quel tempo una effettiva potenza materiale... poi su quello che ognuno di noi interpreta essere il Natale, è giusto che sia così...è un evento così carico di sfumature che nella sua grandezza si presta a molte riflessioni.
  • Fabio Mancini il 25/12/2011 23:11
    Al tuo posto sostituirei l'aggettivo "poverissimo" del primo verso, con "umilissimo" che si confacia maggiormente alla condizione precaria della nascita di Gesù, senza che venga espressa una inesattezza sulle condizioni economiche e sociali della sacra famiglia. La tradizione cristiana parla di Giuseppe falegname, mentre nella realtà Giuseppe era un carpentiere, sapeva lavorare il ferro, il legno e la pietra. Giuseppe era in sostanza un piccolo imprenditore ed aveva al suo comando molto probabilmente anche degli operai. La povertà di Cristo non è materiale, bensì spirituale perché il farsi umili ci allontana dal peccato più grave: quello della superbia. Il Natale è secondo me là dove si trovano gli uomini di buona volontà che ascoltano il grido dei poveri e degli indifesi e che attendono come provvidenza, l'umana giustizia. Il Natale è là dove gli uomini si spogliano del loro potere, dei previlegi, delle comodità e ricchezze come fece Gesù, ma ancor di più Francesco d'Assisi, per scegliere di essere persone tra le persone. Il Natale è nascere in una forma nuova, lontana dall'ipocrisia del mondo e delle sue perversioni che trasforma i vizi ed il peccato in virtù. Buon Natale a tutti! Fabio.
  • alta marea il 18/12/2011 20:53
    Non posso non associarmi, bellissima poesia.
  • Anonimo il 18/12/2011 20:16
    le tue parole... hann toccato i cuori cara morry... molto bella, sposo i commenti che mi hanno preceduto... il Natale è nei nostri cuori... complimenti cara amica... carla
  • Elisabetta Fabrini il 18/12/2011 19:30
    Splendida... bellissima poesia... la tengo con me!
    Bravissimo!
  • vincent corbo il 18/12/2011 08:34
    Qualcosa di folle si impossessa della gente in questo periodo: macchine e rumori, folla in preda al panico degli acquisti, preferisco starmene a casa perchè sono un uomo solo e annoiato dai soli discorsi, dai soliti meccanismi, dai soliti auguri. Però sento il Natale nel mio cuore.
  • Giacomo Scimonelli il 17/12/2011 21:17
    versi che condivido pienamente
  • Gianni Spadavecchia il 17/12/2011 20:21
    Natale è dove c'è un uomo, anche un uomo solo, che pensa al vero significato.. Piaciuta molto questa composizione!
  • mariateresa morry il 17/12/2011 18:28
    Grazie a tutti voi... trovo straordinario che chi crede e chi no, si trovi comunque attratto dal mio pensiero sul Natale.. credo si tratta di Karma!!
  • mauri huis il 17/12/2011 17:44
    sorpresa: terzo ateo, o agnostico o quel che vuoi tu. natale è sempre natale, la favola bella che tutti c'illuse. e l'ultima strofa sembra scritta (anche) per me. ricambio gli auguri
  • mariateresa morry il 17/12/2011 16:33
    Ragazzi, se i primi commenti che ricevo sono di un ateo e di un agnostico, sapete che vi dico? Che siete più vicini alla meta, di quanto voi non crediate.
  • Vito Bologna il 17/12/2011 16:31
    Meravigliosa, letta con piacere complimenti
  • Anonimo il 17/12/2011 16:25
    Urka... che invocazione, piena di citazioni che non conoscevo, da buon agnostico, e che mi hanno fatto rabbrividire. E la pelle d'oca è un sintomo che la poesia, bella davvero, ha sortito l'effetto. A mio avviso se tu facessi le tue arringhe con tale energia e convinzione poetica vinceresti tutte le cause( magari lo fai già ). ciaociao, brava ed auguri, intesi come tu sai.
  • senzamaninbicicletta il 17/12/2011 15:56
    Una preghiera molto sentita che faccio mia partecipandola dal mio ateismo. Questa domanda che ognuno di noi dovrebbe rivolgersi guardando un palmo più in la del proprio naso. Bella

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