le nuvole giganti che guardi nipote
cariche di mille un milione di secchi di pioggia
innalzano l'acqua a Pienza fino a quarantatre metri
per la gioia dei bimbi che con ciambelle giocano
tuffandosi dal campanile più alto
anche gli adulti con loro al principio fanno festa
poi al tramonto volendo mangiare e dormire
non sapendo come fare si disperano
solo un bimbo per magia
allungato con la maglietta arancione
i capelli lunghi e il tuo nome
è capace di liberare i paesani dall'alluvione
mandando l'acqua in giusta dose a Cantù
che per le terre intorno ne avevano bisogno
gioco verbale fino all'ennesimo ripetuto
nei nostri viaggi al paese della macchina prigionieri
io il nonno novelliere tu il piccolo
di fantasia e pazienza illimitata ad ascoltare
le nuvole maestosamente disegnate
nel cielo infinito e nella mia solitudine canuta
liberano uno squarcio di luce la sera
per chi come me lo sguardo in alto pone
in prestito la maglietta arancione
i capelli lunghi e il tuo nome
a cercar nel pertugio del filo la continuità
per far volare in alto il mio aquilone
e rendere il ritorno un gioioso momento
agli astri dell'universo confuso
in armonia con l'infinito di promessa conchiuso