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La stagione delle fiabe nordiche

Notte di vento gelido
un respiro affannato e indeciso
in un cuore di fata malata
la fuga dell'ultimo lupo
termina ai confini del nulla
una foresta di alberi radi
la bufera copre le distanze
l'ululato che spezza il silenzio
assapora il bianco e l'azzurro
senza il rumore del sangue
lunghe striscie di luce nel cielo
rivolgo il mio sguardo alla luna
incantato dalla tua sembianza
il tramonto in fondo ai tuoi occhi
il vino che scioglie la neve
la primavera disturberà i cuori
portami allora nella terra del ghiaccio
lontano dal suono, vicino al tuo fuoco

 

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2 commenti:

  • Anonimo il 03/01/2012 21:26
    Mi è piaciuta! La venatura fantasy è peculiare; la tua poesia è un canto inverso: no al tepore della primavera o al caldo torrido dell'estate, ma sì al gelo invernale, che nega la vita ad eccezione dell'ardente fuoco di due amanti Non male
  • senzamaninbicicletta il 03/01/2012 09:06
    un bel modo di interpretare l'inverno. complimenti

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