Astro di ghiaccio,
orbita nascosto all'occhio del falso.
Palla di neve carica di catrame,
scuoti la polvere dal manto celeste,
lacrime di cristallo sfaccettate di storie.
Spegni la scia,
non dare il sentiero,
lascia che l'uomo t'invochi davvero...
... e così sia.
Trovo questa poesia molto originale e difficile da comprendere. Emozionalmente recepisco come il nostro vivere sia appesantito dal cemento, e poi questa visione dell'astro, a cui dovremmo rivolgerci una per una soluzione. Ma quale? Una cosa stile il film Deep impact, catastrofica, oppure passsivi lui che rimane la e noi lo preghiamo. È bello quando una poesia lascia liberi di pensare. Piaciuta.