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Cuore.. cuore

Cuore... cuore
di che cosa abbiamo paura?
che il cuore non senta
o pianga o non invochi?
Mentre queste strade lucide
di asfalto e di sogni
scorrono via
appena umide, senza segnali,
senza strisce orizzontali.
Eppure la macchina che guidiamo
ne ha fatta di strada,
la stessa segnata sulle vecchie carte.
Vogliamo trovare una locanda,
una strana taverna
non più frequentata
dove ci sia un camino acceso
un fuoco cui raccontare di noi
al primo che passa
al viandante
al fuggiasco
Che ci importa della gente regolare?
Siamo usciti dal giro
senza salutare nessuno.

 

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23 commenti     3 recensioni    

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3 recensioni:

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  • Grazia Denaro il 09/02/2012 16:28
    Isolarsi ed uscire dalla vera vita che è lotta, affezzione verso altre persone? Ritrovarci soli schivare ed essere schivati, l'isolamento descrive questa poesia... ognuno ha i suoi gusti ed il suo modo di vedere, su ciò non si può discutere.
  • rosanna gazzaniga il 11/01/2012 12:09
    Uscire dalla competizione senza salutare... Una frase che racchiude tutto il senso di questa profonda lirica. Ritrovarsi soli, e ancora alla ricerca di calore, che forse abbiamo rifiutato! Emozionante e profonda!
  • Raffaele Arena il 07/01/2012 23:48
    Intensa, elogio alla libertà. Anche venata di tristezza, ma veramente super! (E con il prezzo che ha, intendo... bellissima!)

23 commenti:

  • mariateresa morry il 09/02/2012 16:40
    Denaro, la prego di astenersi dal commentare quello che evidentemente non coglie... qua non c'è nessun isolamento... ma non so perchè devo perdere tempo a spiegare quello che ad altri prima di lei è stato chiarissimo
  • vincenzo rubino il 09/01/2012 23:15
    molto bella, condivido molto di quanto hai scritto... a presto!
  • mariateresa morry il 09/01/2012 21:45
    ragazzi, non ho parole per ringraziarVi tutti... non credevo che Cuore... cuore, prendesse così tanto... per un verso o per l'altro
  • francesco giuffrida il 09/01/2012 21:02
    Che ci importa della gente regolare?... mi ci rispecchio perfettamente. ottima!
  • Fabio Mancini il 08/01/2012 22:56
    Il cuore? Uno strano muscolo. un bacio gentile, Fabio.
  • Francesca La Torre il 08/01/2012 07:26
    Si deduce che sei una donna fortearole da cui personalmente c'e' da imparare. Molto bella e ben scritta, piaciuta.
  • Anonimo il 07/01/2012 21:00
    vai dove ti porta i cuore... il cuore non ha strade preferenziali... ed in questa lirica bellissima... tu ci insegni che bisogna seguirlo... sai Morry mi ci sono ritrovata mervigliosa un abbraccio
  • Vilma il 07/01/2012 20:20
    bellissima composizione molto significativa... complimenti
  • - Giama - il 07/01/2012 16:23
    si, appunto! volevo capire semplicemente se tu lo chiamassi, il "sonno" era solo un esempio...

    ciao
  • Dora Forino il 07/01/2012 16:20
    Una bella poesia che segue le sue strade, le sue direzioni,
    in cerca di un luogo diverso, una locanda dove trovare
    un camino acceso
    un fuoco cui raccontare di noi...
    Graditissima!
  • mariateresa morry il 07/01/2012 16:17
    Per Giama: il cuore non è affatto nel sonno, nè tanto meno profondo e soprattutto qui esso non è inteso come necessariamente la sede dell'Amore, ma del sentire, delle emozioni tutte... lo chiamo come a dirgli, sù sta buono, che si deve andare, la vita ha la sua durezza, le scelte anche. Provi quello che senti di provare, ma ricordati che dobbiamo andare... questo è quello che intendo. Per il resto non ci sono punti di domande. Il " mentre" apre ad una temporale pura. Grazie dell'analisi Giama.
  • roberto caterina il 07/01/2012 16:13
    Bello questo cuore con le sue uscite dal giro regolare, con la sua solitudine e la sua voglia di parlare al mondo intero..
  • Ada Piras il 07/01/2012 16:06
    Quando incontriamo un altro cuore come il nostro.. cerchiamo strade diverse.. magari più difficili ma più congeniali a noi.
    Molto bella.
  • - Giama - il 07/01/2012 16:04
    Particolarmente bella e interessante, oltre ad essere molto originale!

    Quando scrivi cuore... cuore come deve essere letto? io interpreto come se tu chiamassi il cuore, quasi cercando di svegliarlo da un sonno profondo; però da come è scritta non mi pare sia l'interpretazione giusta.

    In questo verso:

    Mentre queste strade lucide
    di asfalto e di sogni
    scorrono via
    appena umide, senza segnali,
    senza strisce orizzontali.

    non ci vorrebbe il punto interrogativo alla fine?

    Questi sono gli unici dubbi...

    il resto, solo la certezza che la tua sia una gran bella poesia!

    Complimenti e la tengo!

    ciao Gia
  • denny red. il 07/01/2012 15:48
    i battiti son tutti uguali, poi c'è un segnale che regola e non regola, c'è chi regala e non regala, c'è chi si nasconde e non si nasconde, c'è dentro tutto un giro.. chi ne esce e chi non esce, cuore.. cuore, son battiti.. usciti dal giro senza salutare nessuno. Splendida!!! Mary, Brava!!

  • Anonimo il 07/01/2012 15:46
    concordo con te Mariateresa "Possiamo vivere con il minimo indispensabile, purchè ci lascino il sentimento e la libertà interiore"

    Che ci importa della gente regolare?
    Siamo usciti dal giro
    senza salutare nessuno.

  • Salvatore Maucieri il 07/01/2012 13:56
    Poesia ottimamente stilata. Del contenuto mi sento di dirti che ognuno di noi decide della propria vita e molte volte paghiamo carissimo i nostri sbagli. Ma...è la vita... Ciao.
  • mariateresa morry il 07/01/2012 10:53
    Grazie ragazzi dei vostri commenti... l ' " on the road" resta sempre una strada maestra, anche se fosse solo dentro di noi, in questi tempi così banalizzanti. Possiamo vivere con il minimo indispensabile, purchè ci lascino il sentimento e la libertà interiore. I poeti non sono dei politici, ma possono fare molto per risvegliare... baci e auguri!!
  • Anonimo il 07/01/2012 10:41
    Mary, la seconda parte mi ha dato i brividi: la gente che osa seguire il proprio cuore finisce inevitabilemente con il lasciare la strada maestra, quella affollata da tutta l'altra gente, e col cercare un posto lontano dai giri, caldo, accogliente, dove possa sentirsi bene insieme al suo sensibile spirito. Però il cuore ha bisogno di dialogare, non ci fa bene tenere tutto dentro, rischio la pazzia: perciò interlocutori prediletti sono gli altri emarginati, che, forse, come noi, hanno scelto di seguire la nostra stessa coraggiosa strada e che quindi forse possono comprenderci. Noi, poeti, non pretendiamo nulla, se non di raccontarci e dar voce alla nostra arte, perchè siamo condannati a farlo.
  • senzamaninbicicletta il 07/01/2012 10:16
    la metafora della vita attraverso una corsa (in macchina?) alla ricerca di un posto sereno dove ascoltare e raccontare il proprio cuore, i propri sentimenti. Dove ci sia gente affine che sappia ascoltare i moti del cuore. Espressione poetica di alto livello, molto bella. complimenti
  • Gianni Spadavecchia il 07/01/2012 10:13
    Credo che abbiam paura del cuore in quanto è forse l'organo più importante e fragile che abbiamo..
  • Vincenzo Capitanucci il 07/01/2012 10:04
    Bellissima MariaTeresa... di cosa abbiamo paura... forse delle profondità del nostro cuore... di quella sensazione abissale che proviamo quando guardiamo un cielo stellato...

    alla ricerca di quella locanda... dove c'è un camino sempre acceso che racconta nelle sue fiamme la storia di noi... gente comune uscita dal giro... senza salutare nessuno...
  • alta marea il 07/01/2012 10:00
    bellissima composizione ma non ci dorme la notte per scriverle?

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