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Undici settembre

Siamo distanti, troppo differenti
tu che non vivi, io che non prego,
tu che non mi senti..
l'aria che respiri è sempre fredda e lieve
affacciati alla finestra, guarda fuori c'è la neve

io che volo in alto senza ali
senza catene
sciogli le tue corde ai polsi
liberati dalla notte
accendi ancora gli occhi alle tue stelle

Vorrei capire il tuo soffrire lento
i tuoi segreti chiusi tra le labbra e il cuore
la tua voglia di scappare via

per anni sono stato ad occhi spenti
in equilibrio sui miei problemi
e non vedevo altri intorno a me

ma vedi il tempo corre
forse è ora di ricominciare
mi fa paura questo tuo silenzio
antico
che non vuole cambiare

e non mi va più di continuare a credere
che il mondo sia per tutti uguale
che nascere ad oriente
sia come nascere ad occidente

La fortuna di chi nasce vivo
non la capisci se non guardi gli altri
non l'assapori
se non puoi dividere
quello che ti resta

E se bastasse una canzone
a costruire il paradiso
a far capire che la terra vivrà
anche senza il mio sorriso

perchè negli occhi della gente
del tuo gesto disperato
rimarrà solo un filmato

ed una piega sul tuo viso

 

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