Della tua grandiosa imponenza
A filo delle onde e della scia
che il tuo ferire l'acqua
ed aprire il mare lasciava,
oggi tu non sei
che mostro marino
colpito
squarciato al ventre
privo di visceri e
trappola d'uomini.
Vederti reclinata
Non viva
Inerte e meccanica
Impotente e ferma
Fa di te una semplice cosa,
non la creatura che l'uomo
credette sua
non così il mare.
Per quante notti e giorni
albe e tramonti
rimarrai occlusa nelle onde?
gravida di oggetti e respiri
di buio marino e urla
mentre pesci prima fuggiti
vorranno curiosi
abitarti.
l'autore mariateresa morry ha riportato queste note sull'opera
Due anni fa ho visitat il cantiere navale durante la costruzione di una di queste navi Costa. Ho visto centinaia di operai lavorare dentro e fuori lo scafo enorme, con ogni tempo. E ora??