È spoglio l'albero nell'ultimo autunno
così cadono per sempre le ombre
del tuo fantasmagorico vissuto
e troppo tardi ora t'accorgi
che la luce era stata dentro te
primigenio splendore ottenebrato
da oscuri labirinti senza uscita.
Nemmeno la voglia più ti rimane
di maledire quelle false credenze
abiti addosso che vorresti strappare
e ti affatichi perchè sono già carne.
Ti agiti nel tuo letto rovente
invocando quel sonno di cui hai paura
è più forte non volerti dimenticare.
Al limite del buio senza ritorno
rimane un gesto divino di speranza
da quella croce che ti sta davanti
lui ti chiede di offrirgli il tuo fardello
in cambio della sua misericordia
e ti chiude gli occhi con l'ultimo sorriso.